h1

About

– IDIOTECA –

Rivista di indagine, creatività, visioni

La rivista

L’idea centrale che costituisce l’Idioteca è l’indagine eterogenea di un campo delimitato mediante l’utilizzo della parola-chiave. Mirko R.

Idioteca è un mausoleo dedicato al nostro tempo, dove cerchiamo di far fruttare le nostre stralunate virtù, raccogliendo e catalogando con la necessaria idiozia, il mondo che ci rimane appiccicato addosso e che si infila nelle nostre orecchie. Lasciamo che siano una o due o tre parole a farci da chiave per accedere a lati diversi delle strade del mondo, che ognuno di noi può percorrere volando, o scavando, o correndo o andando al contrario… Alice D.

Una rivista tematica dunque, legata essenzialmente alle capacità creative e visionarie dei redattori, i quali spaziano dalla più canonica forma letteraria (prosa, poesia, argomentazioni politiche e filosofiche…) alla forma grafica (illustrazioni, vignette, fumetti).

Da non trascurare è la valenza concreta di una rivista come l’Idioteca, che riunisce intorno a sé persone con interessi affini ma caratteristiche differenti e che pertanto da la possibilità di esperire un’azione di coesione sociale, resa diversamente difficile dalla nota frantumazione del tessuto comunitario, propria del periodo contemporaneo.

Per ora la rivista è esclusivamente cartacea e la distribuzione avviene a Bologna, nelle aree di maggior passaggio cittadino ma soprattutto nella zona universitaria, nei crocevia dell’informazione collaterale, nelle varie manifestazioni culturali.

La realizzazione

Prediletta, fra le altre tecniche, è quella del collage, mediante il quale si realizza concretamente l’Idioteca. Le pagine dell’Idioteca sono quindi eseguite a mano, l’uso del computer e dei programmi di impaginazione è infatti assai ridotto, praticamente nullo, limitato alle operazioni della tipografia che stampa le copie.

L’effetto finale è quello di un caos ordinato e compenetrato, un regolare maremoto significante in cui l’impatto visivo non è mai sovraccarico rispetto al senso.

L’Idioteca è il collage di tutti gli stimoli urbani e globali quanto intimi, che ogni giorno ci giungono e ci tartassano e ci sopraffanno. Per restare a galla, unica nostra arma sono le forbici per sgonfiare la massa informe, farla in mille pezzi e, sporca così com’è, appiattirla e imprigionarla tra le pagine del nostro giornale. Per guardarla, e osservarla, in una teca delle stupidità appunto.

Il gruppo

Siamo soprattutto mammiferi , per la maggior parte frequentanti le facoltà di Lettere, Filosofia, Antropologia, Dams dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, e provenienti da tutta italia. Alcuni di noi lavorano, altri si preparano ad entrare nel mondo della ricerca accademica, altri ancora hanno aspirazioni artistico-letterarie assai vacillanti, come vacillanti e precarie sono le vite e le professioni di chi è già qualche passo avanti a noi nel mondo della produzione culturale.

8 commenti

  1. […] nostro manifesto IDIOlogico, scritto appositamente per raccattare soldi quando eravamo a rischio chiusura dei rubinetti […]


  2. In effetti… Analizzandone la scrittura, si direbbe proprio un fake bello e buono, opera del Roglia -a meno che Eco non tragga ispirazione da questi…


  3. Guizzi semantici?!? per me l’ha scritto Mirko

    oppure Aldo Busi


  4. Già che ci siamo, postiamo in questa sezione l’ormai leggendario commento di Umbertoèco al primo numero, con la sua un po’ paracula captatio benevolentiae a questi ggiòvani (l’avrò mai letta veramente, poi? Forse, in bagno…):

    Caro Mirko,

    ho letto Idioteca e sono rimasto letteralmente paralizzato. Il tema sul limite è esattamente il nucleo del lavoro al quale sto attendendo in questi mesi ed alcuni vostri interventi sono stati determinanti a sbloccare parti del mio processo creativo. Inoltre devo fare a te e alla redazione i miei complimenti per l’inusuale e frizzante grafica, per le giuste pennellate di satira e per queste brevi prose che nascono certo da guizzi semantici squisitamente radicati nella poesia. È rincuorante pensare che operazioni come queste siano ancora capaci di nascere all’interno dell’università.

    Vi faccio i miei migliori auguri e vi invito a farmi avere il prossimo numero, chissà che non si dia avvio ad una proficua collaborazione.

    U. Eco


  5. Hannah Boulton era quella britannica occhi azzurri e testolina bionda e vispa con un fisichino che eh, insomma, mica ridere che fu in Erasmus per 6 mesi, mi sa… E ascoltava dell’ottima musica, pare, insieme ad una passione per il viaggio e la lettura…
    Se te la sei persa, Matte, hai vissuto un po’ di meno… Via, ci siamo tutti un po’ innamorati di Hannah Boulton!

    Yorick Brown


  6. com’è che io questa hannaah bùlton non l’ho mai vista? è veramente così fica? ma scusate a cosa serve fare il giornale se poi le tipe così se ne vanno?!?
    vabbè io l’idioteca l’ho conosciuta quando il primo numero era ormai quasi arrivato sulla scrivania del tipografo, ad una festa dove erano tutti ubriachi. Abbordai herr direktor fingendo per i primi sette secondi di provicchiarci, per poi chiederle del giornale con occhio rapace. Lei mi liquidò in due secondi dicendo una roba tipo: “se, vabbè, ho capito, scrivi qui la tua mail e attendi notizie, adesso voglio divertirmi, ciao”. Allora mi ubriacai anch’io.
    Venni per la prima volta ad una riunione all’indue, con la faccia di uno che non sa bene cosa deve fare; credevo di trovarci animate discussioni e clima intellettuale-battagliero, invece mi resi presto conto che erano tutti più imbarazzati e sconclusionati di me (tranne Mirko che già conoscevo), per prima alice che senza dell’alcol nelle vene era moooolto meno sicura di sè (scherzo, non te la prendere dai). Si decise di cambiare il formato, che non era piaciuto troppo. Devo dire che come primo impatto non fu troppo incoraggiante, impressione poi fortunatamente ribaltata. Poi le riunioni vere e proprie se non sbaglio dal secondo numero si facevano al collegio dei poeti, quello studentato con il portinaio scorbutico ma dal cuore d’oro.


  7. Io alla prima riunione dell’Idioteca già qualche ora prima mi stavo cagando sotto dalla paura perchè non sapevo cosa avrei dovuto dire.
    Poi mi sono aggregata alla manifestazione pomeridiana-ora-aperitivo dell’Onda, e nel frattempo qualche birretta ha avuto effetto anestetico.
    Arrivata nell’aula e con tutta la gente davanti però mi stavo di nuovo cagando sotto.
    Infine qualcosa si è detto.
    C’era parecchio imbarazzo nell’aria e totale confusione sul da farsi, una tipa di filosofia ha rotto il cazzo tutto il tempo con interventi assurdi ma che perlomeno hanno avviato un discorso, Dawit come al solito c’era ma poi non ha scritto niente, quella sera vidi per la prima volta Magister e pensai fosse un cretino (non sapevo ancora che sarebbe diventato il mio Dio), mi stupii della presenza di Zobele perchè non pensavo potesse avere qualche interesse per lo scrivere, mi innamorai di Hannah Boulton e mi chiesi come una tipa così fica fosse finita a una riunione di sgangherati come noi…. tutto sommato, fu un discreto inizio..

    Alice


  8. Qui ci dovrebbe essere la parte dove la signorina “idiotecabologna” spiega chi è e cosa vuole fare da grande.

    Ora, siccome le risposte alla prima e alla seconda domanda possono essere le più disparate, lancio ufficialmente un Quizzone: cosa avete pensato e che impressione avete avuto alla (ormai mitica) “Prima Riunione dell’Idioteca”, quella nelle aule del DAMS di via Mascarella? Se siete fra coloro che si sono uniti successivamente a questo allegro carrozzone, vale la stessa cosa, ma per la prima riunione cui abbiate presenziato.
    L’idea sarebbe quella di fare anche un po’ di autocoscienza… Rendere impressioni, idee, sugges… Eh? Cosa, Alice? No, no… Non stavo dicendo “suggestioni”, GIURO CHE NON STAVO… AHIA! MI FAI MALE, BASTA!! AAAAAAH!!
    (pozza di sangue che si diffonde sul pavimento da sotto la porta con musica cupa)



Lascia un commento