Posts Tagged ‘satira’

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“La maestra non ritenne di fare altre domande.”

7 aprile 2011

Spero che tutti coloro che leggono regolarmente questo blog, o che anche solo vi ci sono capitati cercando altro (e che altro!), conoscano se non proprio l’intera discografia degli Offlaga Disco Pax almeno quel piccolo capolavoro amarcord in sedicesimo che è Robespierre.

[EDIT: ma ‘sti cazzi, metto anche il video di Robespierre:]

Ecco, quei geniacci del sito di satira ScaricaBile (di preciso questi qua) si sono messi di buzzo buono ed hanno creato questa figata:

Inquietante quanto volete, ma sempre figata. Per chi vuole, si scarica qui.

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Un post serissimo.

13 febbraio 2011

Cioè, no, ok, fermate il mondo. Guardate:

LOLWUT?

Spinoza? No. Niente paura, è lunga, ma adesso ve lo spieghiamo.

Avete presente Spinoza.it? Il blog di satira che vince ormai da anni il Macchianera award come miglior blog e miglior blog collettivo in Italia? E che quest’anno, dopo che ne è esploso appieno il fenomeno (con libro annesso e tutto), con incontri in real e tutti con le magliette tutte uguali, e poi anche gente che conosco, di cui mai avrei sospettato una cosa del genere, si mette a citare battute di Spinoza, ché ormai piace alla gente che piace.

Come funziona Spinoza? C’è un forum/laboratorio con i topic d’attualità, si parla, si discute, vengono scelte le migliori battute e le si posta sul blog [ora anche con l’indicazione dell’autore di ogni singola battuta, ché prima non c’era]. E centinaia di commentatori furbissimi, sempre con lo stesso schema, dicono quanto facciano ridere le battute. Ma sempre. Ma tipo che “stavo leggendo in un ufficio, sono scoppiato a ridere, il capo mi ha licenziato, ma io sono caduto dalla sedia e ho rotolato pisciandomi addosso fino a giù per le scale senza passare dal via”. Una dinamica odiosa e già sufficientemente stigmatizzata in questo post di Ciclofrenia.

Perché le battute in sé non sono neanche tutte malaccio: hanno tutte la stessa “forma” (Frase A che riporta il fatto. Frase B che contiene la battuta), ma alcune fanno ridere, dài. Cioè, sorridere sì, poi magari in ogni post ce n’è una-due-tre che ti fanno ridere da sogghignarci sotto i baffi. E magari per un motivo cretino, eh, tipo “CACCA”, o per qualcos’altro che fa ridere solo te; perché col ridere funziona così. Ecco, il forum di DanieleLuttazzi è quasi il contrario di tutto questo, nel senso che ci sono regole ferree che discendono dalle Grandi Regole Di Cos’E’ La Satira E Come Funziona. Un geek della risata, insomma. E, come dicevo, a me Spinoza in sé non sta sulle balle, ma ha di insopportabile

1) una comunità di adoratori ciechi e fondamentalisti che spompinano gli autori ad ogni post

2) ora come ora è diventato parte di uno stereotipo sociale: però, colpa qui non ne hanno gli autori

3) la stessa idea, pur in misura minore, della satira geek da laboratorio con tutto un pensiero dietro e noi scherziamo su tutto anche i morti freschi e il Papa e le minoranze perché noi siamo Spinoza, we are legion, preparatevi ad essere assimilati.

Poi, per carità, MEH. Fa ridere, bene, non fa ridere, sticazzi. Il meccanismo che si è creato, però, ingrippa di brutto tutta ‘sta cosa della “satira”.

Insomma tutto questo per dire che oggi sono capitato a questa cosa qui, cioè uno Spinozabot (anzi, due), un generatore automatico di post di Spinoza commentati, tecnicamente ineccepibile. Io amo chi ha prodotto questo dal più profondo del mio cuore, e darei loro tanti soldi se li avessi qui (loro, non i soldi: cioè, anche i soldi, in realtà). Una roba, appunto, tipo così:

Ricordo il suo bel nome...

E questo basterebbe ampiamente a qualificarlo tra le invenzioni migliori dopo il fuoco e la navigazione a schede. Invece, intervista su RiotVan al “collettivo” che creato il bot che è una delle cose più ULTIMATE WIN di sempre.

Cos’è un bot?
Di base, è un apostrofo rosa tra la parole “Fate basta”. Smettetela di indignarvi, se la vostra indignazione non fa che spingervi a trasmetterla ogni momento su Facebook, su Friendfeed, su Tumblr, su Quora, su Diaspora, su Spinoza.it, nei vostri blog privati; fate basta, capisco che abbiate bisogno di scaricarvi la coscienza, però no, non è il modo, non è il luogo e soprattutto voi non siete nemmeno la persona  adatta a farlo.
Inoltre, la satira non è un bukkake. La satira non è lanciare merda nel ventilatore e ritrovarsi collettivamente ad annusarla (e nessuno che possa dire che la merda puzza, perché romperebbe l’incanto).
E ancora:

 

Il bot contesta un meccanismo che da Spinoza è esploso diventando Metro Assoluto Per La Valutazione Della Satira Nel Mondo. In giro a volte leggi commenti come “brutta, questa. Su Spinoza non l’avrebbero pubblicata”. Le solite toghe rosse. Che si fanno la Lotta Continua in tribunale. La superiorità del bot sul forum di Spinoza è sintetizzabile in due aspetti: una maggiore percentuale di battute riuscite e il fatto che non spreca ossigeno che potrebbe servire a me. Inoltre, non ti fa sentire in colpa quando scrive stronzate. E poi ha ancora le mestruazioni. Quindi potrebbe avere figli.

Leggetevela tutta, va’.

 

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Dico “Basta”.

2 febbraio 2011

Forse la galleria di Repubblica.it ha davvero rotto le balle.

Da Spinoza.it, ovviamente.

In effetti in queste ore la rete è piena di divertenti parodie o riprese divertenti di quella ridicola gallery di Repubblica.

Senza contare poi che a questo punto il trollaggio è partito supremo, soprattutto visto che i giochi di parole si sprecano, come in questo caso. Diciamo poi che come minimo non sta riscuotendo particolare simpatia nella rete tutta, anzi ci sono accenti di vero e proprio odio (anche se a qualcuno, pur in modo peculiare, piacciono).

Io pure, di fronte a cose come questa, non posso che auspicare la fine perpetua delle fotogallerie degli utenti su Repubblica e unirmi a quest‘affermazione:

Dio se ci sei stacca l’internet alle lettrici di Repubblica che inviano i loro autoscatti di “protesta”. È imbarazzante.

[EDIT: sì, la galleria di Repubblica.it sarà anche ridicola ed imbarazzante, ma una risposta decisamente stupida -di quelle che si dice che misurino la qualità della persona- è questa qui (via PiovonoRane), e non è di uno qualunque. O forse sì, a pensarci.]

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Non chi resta che.

15 dicembre 2010

Dopo la giornata di ieri, su cui commentare alcunché è superfluo -per chi era a Roma, sappiamo cosa abbiamo visto e sentito; per gli altri: compratevi il manifesto di oggi che è l’unico che non sproloquia di black bloc (anche perché usarlo al plurale è sbagliato: IL black bloc = blocco nero, non I black bloc). Sembra dunque opportuno celebrare nel bene e nel male con la satira dell’ottimo blog collettivo Spinoza.it, che  ha pubblicato su Facebook delle foto commentate riferite agli scontri di ieri. Queste sono tre, per le altre basta cliccare sul link alla sua pagina Facebook

Ah, se non eravate mai stati su Spinoza, non siete nessuno, sappiatelo.