Archive for giugno 2010

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Kleine Fabel, von Franz K.

30 giugno 2010

“Ach”, sagte die Maus, “die Welt wird enger mit jedem Tag. Zuerst war sie so breit, daß ich Angst hatte, ich lief weiter und war glücklich, daß ich endlich rechts und links in der Ferne Mauern sah, aber diese langen Mauern eilen so schnell aufeinander zu, daß ich schon im letzten Zimmer bin, und dort im Winkel steht die Falle, in die ich laufe.”

“Du mußt nur die Laufrichtung ändern”, sagte die Katze und fraß sie.

Franz Kafka

[traduzione: “Ah”, disse il topo, “il mondo diventa ogni giorno più stretto. All’inizio era così ampio che avevo paura, continuavo a camminare ed fui felice di vedere finalmente a destra e a sinistra dei muri in lontananza, ma questi lunghi muri corrono l’uno verso l’altro così velocemente che sono già nell’ultima stanza e là nell’angolo c’è la trappola verso la quale cammino.” “Devi solo cambiare la direzione di marcia” disse il gatto e se lo mangiò.]

Buone 2500 visite a tutti (GNAM).

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Il Remi Gaillard dei poveri

30 giugno 2010

Oltre al titolo, altro non saprei dire intorno a questo video. Esso fa parte di una campagna promozionale dei famosi occhiali ‘finto-fico’ da hipster de noantri che, pure, si vedono in giro. Il tizio in questione si fa chiamare Mr Unbreakable Jay ed è il testimonial della campagna; degna di nota anche la sua lite verbale con Fabrizio Corona (quello che non perdona) per rivendicare la paternità della foggia degli occhiali.

La vera domanda è un’altra: perché gli squinternati di questo genere stanno tutti a Bologna?

La curiosità di tutto ciò sta in buona parte nella leggera morbosità del riconoscere i luoghi. Se invece vi va di guardare performance di ben altro livello, QUI trovate il canale Youtube di Remi Gaillard (quello vero) con tutte le sue uscite (pubbliche interruzioni di partite di calcio, tennis, gare ciclistiche,  etc: io voto su tutti quello di Mario Kart). Enjoy.

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Parlando di estate, quale vi piace di più?

28 giugno 2010

La versione originale come incisa nel 1960 da Bruno Martino:

Chet Baker:

Phil Woods:

Joao Gilberto:

Michel Petrucciani:

Vinicio Capossela:

Sergio Cammariere:

Fabrizio Bosso:

…Jaaaazzz…

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Idioband!/2

28 giugno 2010

E sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re.

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La Cathédrale

27 giugno 2010

Per continuare con l’allegra contaminazione di idee saltando di palo in frasca, una tappa importante della formazione spirituale del ventisettenne Rilke fu la frequentazione dello scultore Auguste Rodin, cominciata in seguito al fidanzamento, poi matrimonio, dello scrittore con una allieva di lui.

Auguste Rodin spalancò alla scultura di fine secolo XIX la riscoperta della forma plastica. Partito da uno stile classicista, inizia a staccarsi dall’accademismo coi suoi primi lavori, finché lo studio di Michelangelo lo porta a rinnegare la copia dalla natura e iniziare il gruppo “L’età del bronzo”.

Poco dopo la sua passione per Dante e l’Inferno in particolare lo porta ad accettare la commissione per la porta in bronzo di un progettato Museo della Arti decorative, che non venne mai realizzato. “La Porta dell’Inferno” sarà il risultato, anch’esso incompiuto: un inno alla scultura e ai valori plastici e insieme il segno dell’emersione di un maggiore simbolismo.

La scultura di Rodin sarà sempre più caratterizzata da una sorta di estetica del frammento e dal prevalere di figure femminili (a livello personale ebbe molte amanti, tanto da essere definito “priapatriarca” dallo scrittore Paul Claudel che non perdonò mai allo scultore la sua relazione con la sorella scultrice Camille, assistente di Rodin, il quale ne riconobbe il talento -e ne trasse grandissima fonte d’ispirazione- ma non volle mai sposarla per non troncare la sua relazione con la propria serva: abbandonò Camille dopo un aborto spontaneo e molti anni dopo, dall’ospedale psichiatrico in cui verrà rinchiusa, ella ancora maledirà il suo nome) e di composizioni in cui la figura umana, pur in pose convulse, straniate o danzanti, è al centro della scena.

Non vi tedierò con lunghe dissertazioni sulla scelta del materiale compositivo, sull’analisi dei bozzetti preparatori delle opere o sulle citazioni dal Doré. Facciamola breve e giustifichiamo questo post: se ancora il nome di Rodin vi dice poco, le sue opere più famose sono senz’altro Il Pensatore, Paolo e Francesca (nota anche come Il bacio) e il monumento a Victor Hugo [sono dei link, se cliccate sulla parole in azzurro vengono fuori le immagini, stolti!].

In più, il museo Rodin (cioè: casa sua più giardino) è forse uno dei posti più belli di Parigi se non dell’intero globo.

Qui di seguito diamo conto di uno dei lavori più belli dell’artista, a parere insindacabile di chi parla, il cui titolo è “La cattedrale”.

[quest’ultima foto secondo me l’ha scattata la Zadra]

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Ma quando ti guardi intorno…

26 giugno 2010

Per chi non sapesse fare due più due, il film è ‘Il sesto senso’, il cui protagonista è appunto il celebre bambino che ‘vede la gente morta’… Invece la canzone è “Difficoltà nel ghetto” del giovane rapper rumeno Spitty Cash e dai suoi sodali Rulli e Cugio, che per la sua involontaria comicità è diventato un piccolo fenomeno del web, generando decine di video parodistici: vi consigliamo pertanto di andare immediatamente a vederlo.  http://www.youtube.com/watch?v=dMxUP7Dhb5M

Se invece proprio vi volete fare del male, QUI troverete il video di introduzione all’intero primo album: lui che rappa in un parcheggio di notte e va in giro per le strade in macchina ribadendo di essere gangsta.

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A un vincitore nel pallone

24 giugno 2010

Perché mettere Saba è troppo banale, e perché “doveva mettere a Cassano” è un testo breve per un post. Perciò, vi beccate il pochissimo nazionalpopolare Giacomino Leopardi in una singolare riflessione sul rapporto tra sport e spirito nazionale, in endecasillabi e settenari. E comunque se la risposta è Iaquinta, la domanda è sbagliata.

Di gloria il viso e la gioconda voce,
Garzon bennato, apprendi,
E quanto al femminile ozio sovrasti
La sudata virtude. Attendi attendi,
Magnanimo campion (s’alla veloce
Piena degli anni il tuo valor contrasti
La spoglia di tuo nome), attendi e il core
Movi ad alto desio. Te l’echeggiante
Arena e il circo, e te fremendo appella
Ai fatti illustri il popolar favore;
Te rigoglioso dell’età novella
Oggi la patria cara
Gli antichi esempi a rinnovar prepara.

Del barbarico sangue in Maratona
Non colorò la destra
Quei che gli atleti ignudi e il campo eleo,
Che stupido mirò l’ardua palestra,
Né la palma beata e la corona
D’emula brama il punse. E nell’Alfeo
Forse le chiome polverose e i fianchi
Delle cavalle vincitrici asterse
Tal che le greche insegne e il greco acciaro
Guidò de’ Medi fuggitivi e stanchi
Nelle pallide torme; onde sonaro
Di sconsolato grido
L’alto sen dell’Eufrate e il servo lido.

Vano dirai quel che disserra e scote
Della virtù nativa
Le riposte faville? e che del fioco
Spirto vital negli egri petti avviva
Il caduco fervor? Le meste rote
Da poi che Febo instiga, altro che gioco
Son l’opre de’ mortali? ed è men vano
Della menzogna il vero? A noi di lieti
Inganni e di felici ombre soccorse
Natura stessa: e là dove l’insano
Costume ai forti errori esca non porse,
Negli ozi oscuri e nudi
Mutò la gente i gloriosi studi.

Tempo forse verrà ch’alle ruine
Delle italiche moli
Insultino gli armenti, e che l’aratro
Sentano i sette colli; e pochi Soli
Forse fien volti, e le città latine
Abiterà la cauta volpe, e l’atro
Bosco mormorerà fra le alte mura;
Se la funesta delle patrie cose
Obblivion dalle perverse menti
Non isgombrano i fati, e la matura
Clade non torce dalle abbiette genti
Il ciel fatto cortese
Dal rimembrar delle passate imprese.

Alla patria infelice, o buon garzone,
Sopravviver ti doglia.
Chiaro per lei stato saresti allora
Che del serto fulgea, di ch’ella è spoglia,
Nostra colpa e fatal. Passò stagione;
Che nullo di tal madre oggi s’onora:
Ma per te stesso al polo ergi la mente.
Nostra vita a che val? solo a spregiarla:
Beata allor che ne’ perigli avvolta,
Se stessa obblia, né delle putri e lente
Ore il danno misura e il flutto ascolta;
Beata allor che il piede
Spinto al varco leteo, più grata riede.

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Il paese reale

21 giugno 2010

Dunque, prima di tutto i fatti, per quanto siano per lo più noti. Nella notte tra il 22 e il 23 gennaio del 2009, a Guidonia Montecelio (RM) una coppia di giovani fidanzati si apparta in macchina in una strada di campagna: viene raggiunta da 5 uomini che sfondano il parabrezza, che picchiano e legano lui nel bagagliaio e trascinano lei in lontananza, dove ne abusano a turno con particolare violenza.

Fin dalle prime ricostruzione i due fidanzati sconvolti riportano di aver udito gli stupratori parlare con accento dell’Est europeo: la Polizia batte fin da subito i campi rom abusivi della zona, dove ve ne sono diversi. Nel frattempo, si sprecano le dichiarazioni antirumene del ceto politico, le polemiche sull'”ondata di stupri”, non da ultimo i pestaggi popolari ai danni di innocenti albanesi del luogo (4 feriti), le manifestazioni di Forza Nuova.

Il 27 gennaio vengono arrestati ed incriminati 5 uomini, di nazionalità rumena, a cui tutti gli indizi, in particolare le intercettazioni dei telefonini, hanno portato. La caserma dei carabinieri, al loro arrivo, viene raggiunta da molti abitanti infuriati che assaltano le auto dei CC e gridano all’indirizzo degli arrestati.

Veniamo ora alla coda di tutto ciò: il 30 di gennaio, in seguito alle denunce da parte degli arrestati, tramite gli avvocati d’ufficio,  di violenze subite da parte dei carabinieri e poi dalle guardie carcerarie. La deputata radicale eletta nel PD Rita Bernardini, insieme a Sergio d’Elia (segretario dell’associazione Nessuno Tocchi Caino),  raccoglie queste denunce e si reca in carcere a verificare di persona, come da prerogativa parlamentare, eventuali violazioni dello stato di diritto. Alle agenzie di stampa dichiara

“Li abbiamo visitati tutti e sei e per tre di loro abbiamo riscontrato evidenti segni di violenza. Uno dice di essere caduto, un altro di essersi picchiato da solo per la disperazione. Ma due hanno ammesso di essere stati pestati a più riprese dai carabinieri. Schiaffi, pugni e calci sono stati dati ai sei romeni in caserma, anche se non so se per rabbia o per farli confessare. Di sicuro oggi erano molto impauriti. Uno stato civile non si può mettere a livello dei peggiori criminali.”

A questa visita seguono lettere al gruppo radicale, ai giornali, commenti sui siti dei giornali, gruppi Facebook. RadioRadicale, che in questo paese fa servizio pubblico, li raccoglie tutti qui:

http://www.radioradicale.it/stupro-di-guidonia-le-email-ricevute-da-rita-bernardini-dopo-la-visita-ispettiva-al-carcere-di-rebibbia-e-la-denuncia-di

Citiamo, a caso (non che tutti i commenti siano dello stesso tenore): “volevo vedere se violentavano te per cinque ore, troia di una parlamentare paraculata”, “Fai veramente schifo, ti auguro di essere stuprata da un branco di merde come quelle li, ma magari ti piace perche a quanto sei brutta e fai schifo non ti scopa nessuno troia del cazzo, ti auguro pure che ti venga un tumore al cervello”, “SPERO CAPITI A LEI CIO’ CHE E’CAPITATO A QUELLA POVERA RAGAZZA”, “Se li difendi sei come loro!!!”, “Straccio di troia, comprati un vibratore, e vattene dall’Italia schifosa”, “Se sono usciti di caserma sulle loro gambe allora non ne hanno avuto ancora abbastanza!!!”

Coacervo di sessismo, rappresentazione televisiva, razzismo, borghese esaltazione della ‘brava gente’, antiparlamentarismo, soprattutto tanta ordinaria violenza repressa: l’Italia è anche questo, oggi, e converrebbe farci i conti. E’ però una realtà molto più complessa di quanto sembri, che ha radici nella storia; intanto la rabbia che cova sotto la cenere cresce. Il problema non è, quasi mai, la violenza in sé, ma la sua componente di incontrollabilità. Facciamo sempre attenzione ad invocare violenza, anche ‘proletaria’, a meno di non saperla guardare in faccia.

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21 giugno 2010

Mi accorgo sempre di più da video come quest postato qui sotto da Dawit, quanto l’Italia sia un paese conservatore e reazionario nel senso letterale…forse deriva dal nostro spirito “romantico&passionale” legato ai “veri valori” (mammà, la pizza, la salute, la pastasciutta..)che caratterizzano il nostro spirito nazional-popolare-agricolo ma trovo sconcertanti le ambientazioni degli spot o dei telefilm che vanno ad alimentare l’immaginario comune e quindi il brodo culturale in cui siamo quotidianamente immersi…
Che ragioniamo per immagini ormai è cosa certa. Non aspiriamo ad un vero ruolo sociale, quanto proprio all’immagine visiva comune e consolidata di quel ruolo sociale…basti pensare all’assurdità del fatto che dopo l’imitazione di Linus di Radio DJ del tipico yuppie milanese col Cayenne, siano vertiginosamente aumentate le vendite degli stramaledetti SUV in tutta Italia!! Contro ogni logica dettata dalla fantomatica crisi economica, crisi delle risorse energetiche, diminuzione dell’inquinamento eccetera eccetera!!
Si vedano anche pubblicità come quelle della Barilla, o del Mulino Bianco, che come colonna sonora hanno “Nel blu dipinto di blu” e hanno come standard estetico la famiglia borghese più tradizonale…casa, abiti, pettinature, dentature perfette, arredamenti, oggetti…roba che neanche nel fascismo esisteva una standardizzazione del gusto così sistematica, dato che non poteva esistere, essendo il consumismo industriale ancora lontano dalle abitudini della gente comune.
Per non parlare poi delle fiction o delle telenovele…in Italia abbiamo “I Cesaroni” incarnazione della famiglia media a cui la massima trasgressione concessale è stato il fatto di unire in matrimonio una divorziata (per dio come siamo avanti!!) e un vedovo… mentre in Germania girano Kebab for breakfast…in cui i protagonisti (e non le comparse per fare scena) sono turchi (musulmani!), greci, frikkettoni ecologisti nevrotici, figli di pastori evangelici, cinesi, vecchi nazisti che si innamorano di vecchie ebree conosciute in casa di riposo e via dicendo…il tutto senza un minimo di retorica!! Basti confrontare come è affrontato il tema della gravidanza di Eva (incinta del suo fratellastro,italiano ((romanaccio)), aspirante cantautore smielato che magicamente sfonda nel mondo della musica con delle zuccherose ninna nanne…) e quella di Lena( incinta del suo fratellastro, turco, che non riesce neanche a prendere la maturità, e si mette a spacciare vestiti di marca contraffatti con l’aiuto della nonna..)…
Insomma…perchè devo passare davanti al Plenty Market e leggere “Plenty News: (Titolo a caratteri cubitali) Al Plenty prezzi ribassati su tutta la gastronomia fino a fine giugno. (E sotto più piccolo) EXTRACOMUNITARI SI FINGEVANO MINORENNI PER NON ESSERE ESPATRIATI DALL’ITALIA”
Ma perchè cazzo!!?? Perchè me lo deve dire il “Plenty News”?? E con quale autorità!!?? E vorrei proprio sapere chi sono i giornalisti del Plenty News!!?? Ed è legale usare uno spazio promozionale per metterci delle notizie senza nessuna fonte!!??
O forse (scusate la mia malizia) quella notizia è messa lì per compiacere la vecchietta bolognese che vive in centro e non va a fare la spesa in periferia, e si sentirà così più al sicuro tra le pareti in compensato che riproducono le care vecchie drogherie e alimentari di una volta??!!
Maledetto fascismo del Mulino Bianco, maledetto chi fa quelle locandine del Plenti News, maledette vecchiette ricche “residenti”, maledetti Cesaroni, maledetti SUV…
mi auguro che un’intera comunità di senegalesi in rivolta un giorno diano fuoco al loro negozietto confortante del cazzo, ai pacchi di brioches che ci sono dentro, alla bottiglieria dei Cesaroni (ma chi cacchio l’ha mai vista una bottiglieria!!??), alle vecchiette che poi votano Lega e a chi si compra il SUV perchè ha come ideale visivo l’impreditore berlusconiano per eccellenza… e spero si mettano lì con bancarelle piene di mosche a vendere polli appena sgozzati, ceci, lenticchie e cous cous servito a mani nude..


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Going West by Andersen M Studios

20 giugno 2010

Visto che vi è tanto piaciuto il video in Stop-motion di Kirsten Lepore, e che siete letterati dei miei stivali che spendete una vita sui libri:

Realizzato appunto dagli Andersen M Studios e prodotto da Colenso BBDO su commissione del New Zealand Book Council, che ha scelto come slogan “Where books come to life”, dove i libri prendono vita. Sul sito dell’istituzione si legge tra l’altro

Like no other human activity reading opens up our imagination. It enables us to understand those around us. It allows us to project the future and reach back into the past. Reading can entertain, challenge and educate. We believe that reading can transform people’s lives (corsivo nostro).

Come se da noi la Direzione Generale per le Biblioteche del Ministero dei Beni Culturali decidesse, “ehi, la gente legge, ma dobbiamo investire di più per promuovere la lettura! Chiamiamo la migliore agenzia sul mercato per farle fare una pubblicità fichissima e  innovativa -e realizzare da gente capace e indipendente!”

Noi invece abbiamo fatto questo: http://www.youtube.com/watch?v=J-fnQb0Zsz0 (“Leggere è il cibo della mente: passaparola”) che è praticamente la famiglia del Mulino Bianco, per di più con la musica di Allevi. QUI troverete la conferenza stampa di presentazione della campagna di Bonaiuti Bondi e Gelmini, o di come riuscire a dire cazzate su un’iniziativa con dei lati senz’altro positivi (concorso nazionale rivolto alle scuole elementari e medie).

[ovviamente,  il vero senso del post è gufare la Nuova Zelanda alla partita. EDIT: partita orenda, non lo faccio più]

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Ich lebe mein Leben in wachsenden Ringen

20 giugno 2010

Ich lebe mein Leben in wachsenden Ringen,

die sich über die Dinge ziehn.

Ich werde den letzen vielleicht nicht vollbringen,

aber versuchen will ich ihn.

Ich kreise um Gott, um den uralten Turm,

und ich kreise jahrtausendelang;

und ich weiß noch nicht: bin ich ein Falke, ein Sturm

oder ein großer Gesang.

Rainer Maria Rilke, dallo Stundenbuch (=Libro d’ore).

Qualche post fa è comparsa su questo blog, in modo estemporaneo, la figura di Lou-Andreas von Salomè. Altro grande esponente della cultura tedesca che si legò all’intellettuale russa fu Rainer Maria Rilke, il grande poeta simbolista. Finché non trovo un suo brano bellissimo che sto cercando (a 17 anni c’è chi esce, ascolta musica e si fidanza e chi legge cupi romanzi simbolisti: la tuttologia ha sempre un prezzo), vi beccate questa poesia come anticipazione.

[EDIT: mi dimenticavo la traduzione… però la musicalità dei versi va a farsi friggere, uffa! Imparate il tedesco!] “Vivo la mia vita in anelli crescenti, che si spingono sopra le cose. Forse non completerò l’ultimo, ma voglio tentarlo. Ruoto intorno al Sole, alla torre antichissima, e ruoto per millenni; e ancora non so: se io sia un falco, una tempesta, o un grande canto.”

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Fuori concorso: romanticherie dal mondo

19 giugno 2010

Fuori concorso: romanticherie dal mondo

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Saggezza popolare alla stazione d’Ancona

19 giugno 2010

Stazione di Ancona...

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A Silly Poem

18 giugno 2010

Said Hamlet to Ophelia,
I’ll draw a sketch of thee,
What kind of pencil shall I use?
2B or not 2B?

[i giochi di parole sono per loro stessa natura intraducibili, e poi, suvvia, questo è proprio facile]

Spike Milligan (scrittore, poeta, drammaturgo, attore in teatro e in TV, comico, autore per radio e televisione, Sir -Cavaliere Comandante dell’ordine dell’Impero Britannico -che scelse come epitaffio “Ve l’avevo detto che ero malato”)

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Primo concorso idiotecaro!

15 giugno 2010

Vedete la scritta qui sopra? Guarda caso, risale a Bologna ’77… Ma siamo certi che noi contemporanei non siamo da meno! QUI nei commenti lanciamo ufficialmente il primo concorso idiotecaro di scritte sui muri / nei bagni / sotto i banchi / luoghi pubblici a caso!

Regole: 1) vale solo Bologna, con prevalenza di via Zamboni e dintorni

2) dichiarare sempre il luogo dove la scritta si trova

3) riportare fedelmente il testo (trascrivere va bene, fotografare meglio)

Ricchi premi e cotillon! Per gli uomini un bacio da Damiano, per le donne da Chiara Sgreccia!

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I miei sogni d’anarchia

15 giugno 2010

Per tutti voi amanti, amati, sognatori, scrittori o scrittrici di lettere d’amore, traditi, traditori, sospiranti, aspiranti poeti o poetesse, etc., una perla d’autore dagli inediti di Rino Gaetano (il video non è un granché, ma amen)

(non inizieranno ad esserci troppi post con la parola anarchia?)

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Also sprach Super Mario

12 giugno 2010

Il declino della civiltà occidentale

La filosofia occidentale ai tempi del colera (gli anni ’80), o, se preferite, all’altezza del NES: una corda tesa tra il Toad e il SuperMario.

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Idioteca n.4!!

11 giugno 2010

Passata a sorpresa nella notte la mozione di abolizione di PreFabbrica

IMPROVVISO COLPO DI MANO AL VERTICE DELL’IDIOTECA:BASTA RETORICA PROLETARIA

Il popolo ha scelto: la nuova parola-chiave sarà “Smarties”

E’ ora di dire BASTA agli sproloqui dei pennivendoli dal facile gergo militante, nati dall’humus di una sinistra lontana dalla gente e autoreferenziale! Siamo stanchi di leggere tutti i giorni le frustrazioni dei soliti quattro gatti, finti giovani che frequentano ormai da lustri l’Università a Bologna giocando a fare i rivoluzionari con la pancia ben pasciuta dai lauti stipendi dei loro genitori o, peggio, con le borse di studio, residuo del sistema asssistenzialista messo in piedi dalle sciagurate idee del Sessantotto. Quanti dei lavoratori autonomi messi in ginocchio dalle tasse della sinistra o di quegli operai che hanno da tempo deciso di stare con chi li difende veramente capiscono davvero le elucubrazioni di un Soso, venate di un ideologismo pari a quello che diede il la alla lotta armata, i vagheggiamenti cattocomunisti di un Quaquaraqua? Oppure quale madre o moglie normale si riconosce nei deliri femministi e nella retorica del corpo addomesticato di Inchiostro al Limone o MartinaZadra?

Eletta a furor di popolo (quello vero), la nuova Idioteca avrà come parola-chiave “Smarties“.

Chi in fabbrica ci lavora tutto il giorno ha bisogno di colore, dolcezza, qualcosa che porti un po’ di spasso e divertimento! Le Smarties, col loro inconfondibile sapore e la loro simpatia, possono offrire quello svago e quel gusto in più nella vita che qualche disfattista non sa godersi.

Forti di questa legittimazione vi invitiamo quindi a dar vita ad una vera Idioteca fatta di tanto spasso, tanta figa, tette, risate, suonerie scaricabili, comfort, televendite, locali esclusivi, moda, sport, shopping, mediashopping, vieni vieni da Aiazzone, cosmetica, estetica, posti al sole, belle figliole, belle macchine, fluidità nella guida, villaggi vacanze, animazione, canali per tutti, film per tutta la famiglia, massimo guadagno col minimo sforzo, luci, luci della ribalta, tappeti rossi, palcoscenici glamour, decorazioni, gente trendy, very cool, fitness, wap, rooming, wi-fi, zapping, workshop, liberal, liberal people, glitter, i-phone, i-pad, youtube, me too, happy hour, e vafancù…

 

Alice Diacono e Admin,

una notte come tante…

[Chi vuole scriva qualcosa nei commenti, con la parola chiave “Smarties”…così che si creerà una mini-idioteca parallela per parodiare “quella seria”!!! (come se esistesse…) Avete capito mini-dioteca…smarties…mini…??ah ah ah siamo dei geni!!!]

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L’Idioteca al B.I.R.R.A.

9 giugno 2010

Udite, udite: sab 12 e dom 13 giugno l’Idioteca sbarca al B.I.R.R.A., la Bagarre Internazionale delle Riviste Alternative.

logo birra

Come nasce una rivista indipendente? E soprattutto, come sopravvive? Chi le scrive? Chi le legge? Di cosa parlano? Dove si trovano?

E ‘sti cazzi?

Qui sul sito del Bart…(cough, cough)…leby potrete trovare l’intero programma della due giorni di rassegna, che si terrà  allo spazio “occupato” in VIA SAN PETRONIO VECCHIO 30/a.

Il 13, PRESENTAZIONE IDIOTECA con annesso READING! Restate sintonizzati, seguiranno a breve dettagli sul’orario -non mancate, maledetti!

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Curami Curami Curami

9 giugno 2010

Chi: i CCCP Fedeli alla Linea.

Dove: Berlino Est.

Quando: 1986

Cosa: “Curami”

Performance live che… beh, parla da sola. Registrato su cassetta da uno che c’era e lo ha caricato. Ricordate, siamo nella Germania Est, in quella Berlino di cui Zamboni disse Carpi essere l’estrema periferia (perché la A22 Brennero parte da lì), con il muro ancora lì. La sperimentazione elettronica, i primissimi Kraftwerk, i DAF, il punk già corrotto oltre la contestazione anni ’70, droghe che di naturale non hanno niente.

I CCCP imbastiscono spettacoli del tutto assurdi, inframmezzati da performance circensi, monologhi, linee di basso tiratissime suonate a caso, Annarella Giudici che balla, Fatur che blatera. Tutto ciò vestiti da veri punk sconvolti e con un’estetica apertamente filosovietica fino al parossismo.

Ancora, un live che parla da sé [@Chiara Maccioni: per fare certe cose, avranno letto Antonine Artaud secondo te?]

Avvertenza: è vietato commentare su quanto sia peggiorato (anche perché andrebbe motivato artisticamente) o clericofascistizzato Ferretti. Lo fanno già tutti, noi invece siamo un blog di classe.