Posts Tagged ‘cazzate’

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Paralipomeni della batracomiomachia RELOADED

10 aprile 2011

E niente, mi annoiavo. L’ho fatto talmente alla cavolo che appena c’ho voglia lo sistemo anche un po’ meglio.

ma proprio tanto annoiato, mi sa

Secondo me se la vede Michael bay chiede alla Pixar di farci un film.

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Aprile è il mese più crudele

31 marzo 2011

In bici, pensando:

– Ah, che bello che finalmente sia tornata la primavera! Certo che non capisco proprio quelli a cui non piacAAAAAGH IL POLLINE ENORME NELL’OCCHIOAAAAH

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Le cose cambiano

13 febbraio 2011

“Saper usare i codici HTML nei commenti di WordPress” è il nuovo “saper programmare il videoregistratore”.

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Uniti contro la crisi; insospettabili adesioni!

11 febbraio 2011

Mentre ricordiamo ancora l’appuntamento con la presentazione bolognese del progetto culturale nazionale “Calpestare l’oblio” stasera dalle 18 (assemblea) o dalle 20.30 (reading) al Bartleby [Maggiori dettagli? Scoprirete tutto andando qui], ecco una foto che anche i centri sociali gradiranno!

Il fronte della lotta di classe contro la crisi si allarga: studenti, operai, precari, lavoratori della conoscenza e… pizzaioli! L’altro giorno nella buchetta della posta mi è infatti arrivato un volantino dell’ennesima pizzeria da asporto, che però recitava così:

volantino (il nome della pizzeria non c'è per evitare accuse di pubblicità occulta e poi "siamo-tutti-pizzaioli!", o no?

Gioite, compagni! Se anche i pizzaioli si uniscono alle lotte, il capitale deve veramente tremare! 😉

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No, l’ultimo è questo

9 febbraio 2011

[Mi correggo: facciamo che quello di prima era il penultimo, va’.]

Instants Fun! Ovvero, come avere un pulsante “sonoro” da premere per ogni occasione della vostra vita!

All’indirizzo http://www.instantsfun.es/ potrete trovare di tutto, dal classico rimshot o “tu-tum: tsh!”, che serve sempre, allo “Ha-ha!” di Nelson dei Simpson, al coro “Alleluia“, a una serie infinita di memes della sottocultura geek che ovviamente conosco tutti, ma che non vi sto a spiegare uno per uno, altrimenti facciamo notte.

oggi si va di screenshot che è un piacere

Come fare a non essere almeno almeno incuriositi? Fan di CSI, volete mettere la soddisfazione di pronunciare una frase a effetto, mettersi gli occhiali da sole e far partire lo YEEEAH! di Pete Townshend? E voi, fan di TBBT, di poter rispondere “Bazinga!” con la voce di Sheldon Cooper? O una fatality alla Mortal Kombat? E ricordate: c’è un Istant per tutto! Ma soprattutto ricordatevi di provare questo!

[EDIT: dopo aver visto il numero di clic, preciso. Quando sarete sul sito, cliccate sul pulsante “epic”, NON quello qui sopra… Questo è solo l’immagine!]

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Once you’ve heard it, you cannot un-hear it.

28 gennaio 2011

Ora, il decasillabo è un verso abbastanza raro nella letteratura italiana moderna: proprio perché schematico e vagamente “cantilenante”.

Recentemente, ne ho scoperto anche un altro difetto, forse il più grave: corrispondere perfettamente al metro della nota danza messicana mariachi nota come Jarabe Tapatìo, che se la chiamiamo così nessuno capisce, ma se invece vi facciamo sentire qui e vi scriviamo parapaparapaparapapa capite benissimo tutti.

Adesso che lo sapete e l’associazione mentale è ben radicata nelle vostre menti, provate a leggere la manzoniana Marzo 1821 normalmente.

 

Soffermati sull’arida sponda

Vòlti i guardi al varcato Ticino,

Tutti assorti nel novo destino,

Certi in cor dell’antica virtù,

Han giurato: non fia che quest’onda

Scorra più tra due rive straniere;

Non fia loco ove sorgan barriere

Tra l’Italia e l’Italia, mai più!

 

L’han giurato: altri forti a quel giuro

Rispondean da fraterne contrade,

Affilando nell’ombra le spade

Che or levate scintillano al sol.

Già le destre hanno strette le destre;

Già le sacre parole son porte;

O compagni sul letto di morte,

O fratelli su libero suol.

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Ricordo il suo bel nome -Hegel, Tubinga

13 gennaio 2011

Non che al liceo non mi piacesse, ma se nelle ore di filosofia la dialettica hegeliana mi fosse stata spiegata in questo modo forse l’avrei anche capita prima, mi sa.

(il titolo è una citazione da qui, per chi non lo sapesse: eddài, mica si può rimanere a le bionde trecce gli occhi azzurri e poi)

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Se non del tutto giusto, quasi niente sbagliato

17 dicembre 2010

Ancora sui fatti di Roma, dopo molte strumentalizzazioni, sospetti di infiltrati che probabilmente non c’erano, lettere di Saviano, risposte incazzate, controrisposte, dibattiti teorici sull’uso della violenza che potrebbero essere stati fatti trent’anni fa e presa di distanza da quella stagione.

Dunque: la lettera savianea dai toni a tratti inutilmente sprezzanti la trovate qui; sostanzialmente dice che c’erano i pochi violenti e tutti gli altri e che chi violento non è non dovrebbe giustificare l’incendio di una camionetta: questo è quel che vogliono loro, occhio alla strategia della tensione, etc. La prendiamo a pretesto come metonimia di tutte le critiche, non in quanto tale.

Al di là del tono, ha la grandissima debolezza del non aver capito quel che è successo: non, per esempio, la devastazione della sede della Protezione Civile (video qui dal min. 2:36) da parte degli aquilani e dei terzignesi legittimamente incazzati come faine.

Per delle risposte a R.S. molto incazzose si può andare qui: tra l’altro, si scrive

In realtà è proprio Saviano a dimostrarsi del tutto ignorante sulla strategia della tensione ed a rivelare pubblicamente il suo ruolo di pompiere e di depotenziatore del conflitto sociale, un ruolo per il quale è stato costruito e intorno al quale hanno costruito una sofisticata operazione culturale ed editoriale.

La critica principale è quindi: “quel che è successo a Roma si chiama conflitto sociale, non ha mediazioni ed è tanto più utile quanto più si approfondisce“. Risposte “di movimento” -scritte con l’inevitabile gergo di movimento che fa cagare- anche qui (“Quello di Roma è stato un gran giorno perchè abbiamo fatto paura, e non solo ai celerini schierati in piazza” Tutti insieme famo paura, si cantava: chiediamocelo -facciamo paura davvero?). Anche tale Paolo di Bologna (a cui si accoda il Bartleby, che evidentemente non aveva voglia di creare saperi sociali) risponde a Saviano qui su Global Project. Molte cose un po’ scemotte, ma una bella frase:

Pensaci un attimo, sono due mesi che la gente scende in piazza e questo movimento non ha ancora un nome, come nei romanzi di Saramago. Siamo sempre “quelli che hanno fatto questo” oppure ci dicono che siamo di un luogo “quelli dell’Aquila, di Terzigno”. E’ una forza, non credi? Vuol dire che siamo indefinibili: siamo quello che facciamo.

In ogni caso il merito è quello di uscire dall’alternativa violenza/nonviolenza: si è usata la violenza come un mezzo, dopo averlo ritenuto proporzionato, non è che la scelta è tra un corteo, un presidio o “la violenza”.

In compenso, Saviano peggiora la sua situazione, forse la risposta migliore è quella del sociologo Alessandro Dal Lago (che ha scritto quest’anno “Eroi di carta”) oggi sul manifesto che si conclude così: “Questione ben più seria è che sbocco avrà questo movimento, analogamente ad altri che si diffondono in Europa, perfino nella già compassata Inghilterra. Ma il primo passo per discuterne è prenderlo sul serio, rinunciare ai luoghi comuni rassicuranti…

E allora, la vogliamo fare un’analisi seria? Chi c’era in piazza del Popolo ha perlopiù condiviso quel che stava succedendo: solo suggestione collettiva della violenza? Marco Belpoliti sulla Stampa dice cose vere:

Se le rivoluzioni coltivavano il sogno dell’assalto al Palazzo d’Inverno, conquista del centro simbolico del potere, la rivolta avviene in modo molecolare con l’intento di condizionare materialmente l’andamento normale delle cose.

Intanto, molti oggi commentano l’articolo di Jon Savage sul Guardian sugli Smiths, ma noi ne abbiamo scritto ieri per primi, gnè gnè: però, tutti lo fanno meglio di noi e due ottime letture sono Simona Siri e Matteo Bordone (bellissimo articolo, peccato per la chiusa, anche se non è paternalistica, va detto).

Alla fine, una delle cose più belle che abbia letto su tutta questa faccenda, ai margini delle assemblee e di tutto il resto è qui sul Post: il racconto di un ragazzo qualunque, che ha partecipato all’Onda e se n’è andato schifato dai collettivi, che a Roma c’era e si è trovato ad essere d’accordo su quel che vedeva -quasi suo malgrado. Inizia così:

Io a Roma c’ero.
Quello che voglio qui raccontare non è tanto l’esperienza di quelle ore: chi c’era, chi è stato, chi ha cominciato per primo, poliziotti infiltrati sì, poliziotti infiltrati no.
Io voglio spiegare perché istintivamente guardavo quelle macchine bruciare e la mia testa diceva è sbagliato ma non potevo fare a meno di essere contento.

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Eh-eh-eh-eh

24 novembre 2010

Una delle mie principali attività di oggi è stato scoprire che “punkabbestia” in Catalogna-o-giù-di-lì si dice, con parola mirabilmente composta, perroflauta e cercare di non riderne, da solo, sotto i baffi per le successive due-tre ore.

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Dubbi

19 novembre 2010

E se davvero, da qualche parte là fuori, qualcuno avesse sul serio trovato il modo per ingrandire il pene, cercasse di diffondere la notizia e nessuno gli credesse mai?

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Do what you want ‘cause a pirate is free

15 novembre 2010

You are a pirate!

Sempre pensato e sostenuto. Per via di questo motivo.

P.S. Ricordiamo tra l’altro che i pirati sono importantissimi anche per questo motivo, sostenuto dai pastafariani,  nei confronti dei quali il blog dell’Idioteca solidarizza con affetto.

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Attack!

17 settembre 2010

Tutti noi abbiamo bisogno di riferimenti nella vita, anche per quel che riguarda i casi dell’attualità politica, sociale e culturale.

In un mondo che cambia velocemente e pone davanti a noi ogni giorno nuove sfide, è difficile dare un senso agli eventi che ci circondano: senza contare che spesso, guardandoci intorno, non possiamo a fare a meno di notare come le nostre stesse classi dirigenti siano inadeguate e spesso troppo concentrate su questioni futili, invece che guardare avanti.

Così avviene che in molti, me compreso, si ritrovino sovente nelle considerazioni che opinionisti, specialisti di settori o semplici persone che si occupano di informazione offrono -anche sulla rete.

Tutto questo per dire che ho trovato il mio opinion leader nonché nuovo sito di riferimento, così lo consiglio anche a voi.

http://prospettivedimila.tumblr.com/

Mi raccomando, scorretelo tutto. In particolare, vorrei segnalarvi questi tre: http://tinyurl.com/3499ke3 http://tinyurl.com/276f5sv

http://tinyurl.com/2g7sqpm

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Rainbow Stalin!

30 agosto 2010

L’appuntamento alla Festa dell’Ernesto è finalmente trascorso e si può navigare verso nuovi lidi, come l’uscita (a settembre -forse) del prossimo numero. Di tutte le cose belle che sono successe ieri scriveremo quando avremo delle foto (Zadra? Zaaadra?): intanto ringraziamo ufficialmente Fabio Franzin, Stefano Colangelo, Il Roglia (“Il” è il nome), tutti i presenti e in particolare il Figa (perché il Figa? Vedi commento) e chi ha messo a disposizione lo spazio, compreso un tizio molto biondo e molto anconetano dalle cui posizioni politiche Herr Direktor dissente (ci teneva a ricordarlo).

Adesso posso finalmente postare questo:



Spiegazione. Nel 2001 nasce la comunità online YTMND, dall’acronimo di ‘You’re the man now, dog’ -da una frase nel film Scoprendo Forrester. Il sito esiste anche oggi ed è uno dei più aggiornati siti gratuiti di hosting di pagine con animazioni e musica. Negli anni ha dato vita a una impressionante quantità di ‘internet memes‘, fenomeni vari di imitazione, flame a non finire e soprattutto è diventato un po’ un fenomeno a sua volta.

Tra i tormentoni creati, nel 2006 vi fu un’immagine creata sulla base della canzone “All this love” del duo elettrodance Similou che nel ritornello recita “Rainbow stylin'” (=stile arcobaleno)… E da Rainbow Stylin’ a Rainbow Stalin il passo fu breve…

Ecco TUTTE le animazioni create per Rainbow Stalin su YTMND. Il video su Youtube ne monta tra di loro un po’, comunque l’originale è questa http://rainbowstalin.ytmnd.com/ La cultura pop riesce a mangiarsi praticamente tutto.

E ora ballate tutti insieme al Piccolo Padre!

Mi raccomando, convidete su Facebook e cose varie.

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Bologna de m**da

25 agosto 2010

Uno cerca di sforzarsi di mettere roba sul blog e le visite aumentano, se aumentano, di un pochetto. Dice alla gente “condividetelo su Facebook” e le visite quadruplicano. Ci dev’essere una lezione in tutto questo, ma non so quale. E comunque vi beccate questo:

Me ne vado… da questa Bologna addormentata, la Bologna leccaculo, borghese e cocainomane: la Bologna dei massoni, provinciale, la Bologna precaria dell’ “andiamo avanti”, del “volemose bene”, de “passami la canna”…

Così attacca il pezzo di tale Dario de Roma, dj, facendo ovviamente l’ideale verso a “Mamma Roma addio” di Remo Remotti -fatto salvo il testo recitato in modo un po’ strascicato su una base finto-truzza: certo non è un capolavoro, ma l’esperimento funziona.

Tutti, tutti abbiamo presente di cosa si parli con “la Bologna del soccmel ben in pant [bisogna tradurre?], di a tal deg mè [=te lo dico io], la Bologna del bolognese doc” , o la Bologna dei fascistelli, dei punkabbestia, dei ciellini, dei vigli urbani, degli after… “del Decadence, dei sushi bar, dello stile […] del Kasamatta, del Sodapops” “la Bologna della Linea, quella fetente e codarda”…

Che dire? Ascoltate e discutete (e, a ‘sto punto, condividete su Facebook con l’apposita icona qui sotto… )!

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S.O.S.

18 luglio 2010

Prendere una laurea in una Facoltà di Lettere e Filosofia, per quel che pertiene al rapporto tra ‘competenze’ linguistico-letterarie e la capacità/possibilità di avere cose da dire per cambiare quel che ci circonda, ormai è un po’ fare come il protagonista di

questo video.

(scusate, ma non me lo fa incorporare, per cui cliccateci sopra. Via 5-seconds Films, un sito di video, appunto, di 5 secondi. Molti sono divertenti, alcuni sono geniali. Date un’occhiata ai vari filmati)

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Come confondere gli idioti

13 luglio 2010

E’ proprio vero, no?  =)

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Bologna. Piace a molte persone a cui piace Bologna

11 luglio 2010

I social network: piacciono a molte persone che sentono il bisogno di ribadire l’ovvio. Idealmente, chiudiamo qui anche la discussione su Bologna. Esisterà anche un gruppo fan del generale de la Palisse?

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Fuori concorso: romanticherie dal mondo

19 giugno 2010

Fuori concorso: romanticherie dal mondo

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Primo concorso idiotecaro!

15 giugno 2010

Vedete la scritta qui sopra? Guarda caso, risale a Bologna ’77… Ma siamo certi che noi contemporanei non siamo da meno! QUI nei commenti lanciamo ufficialmente il primo concorso idiotecaro di scritte sui muri / nei bagni / sotto i banchi / luoghi pubblici a caso!

Regole: 1) vale solo Bologna, con prevalenza di via Zamboni e dintorni

2) dichiarare sempre il luogo dove la scritta si trova

3) riportare fedelmente il testo (trascrivere va bene, fotografare meglio)

Ricchi premi e cotillon! Per gli uomini un bacio da Damiano, per le donne da Chiara Sgreccia!

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è facile, è utile, è fissile

4 giugno 2010



Cazzata, tanto per gradire. Tratta dal festival di scemenze dello zoo di 105, di un paio d’anni fa. Enjoy  =)