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Ah, gli idioti. Ah, i lunatici. Ah, i pozzi.

2 aprile 2010

Tra idioti e lunatici, forse, ci si intende.

“C’è stata all’inizio questa cosa stranissima che probabilmente non sarà creduta, ma si trovano scritti in bottiglia nel fondo dei pozzi.
Chissà cosa significa, mi sono chiesto, buttare in un pozzo un messaggio in bottiglia, come farebbe un naufrago in mare; e sono su questo sempre rimasto piuttosto perplesso.
E’ frequente però nelle pianure, mi hanno detto, trovare nei pozzi lettere, biglietti, lettere minatorie o scarabocchi tappati dentro a una bottiglia. E ci sono cose anche più strampalate che si vedono galleggiare sul fondo.
Questo fenomeno non si sa spiegare; anzi in molti credono che l’acqua dei pozzi sia comunicante nel sottosuolo, e che qui in pianura si sentono dai pozzi spesso venire voci o lamenti, e ci si sente a volte chiamare per nome. E’ difficile forse da credere anche se la cosa è risaputa e comune; ma qui dicevano che le voci sono come le bottiglie che non si capiscono le une come non si capiscono le altre. Potrebbero essere superstizioni, in un certo senso.
Comunque a girare ho incominciato alla fine di agosto, ma così, con poche speranze. Ossia, avevo qualche speranza, ma non la dicevo. E ho seguito come direzione la linea pedemontana, che attraversa anche delle città.
Qualcuno mi ha detto che avrei trovato solo dell’acqua; invece non è stato proprio del tutto così.
Provando a pescare, ho trovato all’ inizio del ferro, sul fondo, delle forchette vecchie, degli uncini; tutti molto arrugginiti. A Salvaterra ho trovato il manico di una cariola, e anche il contadino che mi aiutava ne è rimasto stupito.
Mi ha detto anzi che vicino al pozzo ci stava una vecchia, in passato. Si sedeva lì a pulire i radicchi, e era come se il pozzo le tenesse dei discorsi. E non solo; quando si metteva a parlare alla vecchia le braccia le sembravno due pezzi di corda, e non poteva sollevare un radicchio.
Io ho ascoltato senza pronuinciarmi granché; poi abbiamo pescato una calamita rotta e degli anelli di ottone, credo.
Poi anche, mentre giravo a caso, mi han detto che si era trovato una volta un comizio in una bottiglia. Un comizio di un socialista, o quasi.”

da Il poema dei lunatici, E. Cavazzoni.