Mentre aspetto che mi venga voglia di mandare avanti la tesi, parliamo di Idioteche e giovani.
Il nostro manifesto IDIOlogico, scritto appositamente per raccattare soldi quando eravamo a rischio chiusura dei rubinetti pubblici, recita appunto
un’invenzione espressa dalla creatività di chi, nel III millennio, si permette di avere ancora vent’anni.
Ci permettiamo perciò di autopromuoverci per quel che riguarda un’iniziativa recente: il 3 di luglio ultimo scorso, l’Idioteca ha partecipato in massa alla versione 3.0 dell’iniziativa culturale itinerante più cool di tutta la bassa padana: la mostra “E che ti venga la febbre”!
Dopo la sua nascita sgarrupata nel bel mezzo dell’okkupazione del 38; dopo la tappa guastallese nel marzo dell’anno scorso [notizia QUI; troverete invece QUI la paginetta dell’Idioteca n.2 dove si riporta in stile ‘tema delle medie’ la giornata], dove in una bellissima chiesa sconsacrata si diede sfogo a tutto l’estro artistico di cui si fu capaci (producendo le famose e coloratissime “idioteche giganti” -REMEMBER TO POST PHOTOS IN HERE LATER), quest’anno la mostra ha fatto tappa a Fidenza, all’interno del contenitore socio-culturale Fidenzainscena: mostre, spettacoli, teatro, musica e una calata inascoltabile sono stati i protagonisti della kermesse.
Immagine rubata da Flickr di una mostra precedente visto che nessuno pare avere foto di Fidenza. Ma tanto, chi se ne accorgerà mai?
Sabato 3 luglio, segnatamente, il programma prevedeva faville con la Notte Bianca (e ospitate di peso, come questa di Freak Antoni che canta con gli Stiron River e non si sa chi sia più demenziale). Noi al pomeriggio si è esposto le opere, insieme a quelle di tanti altri ggiòvani, nello spazio espositivo dell’Auditorium OF, nel cortile del palazzo delle Orsoline: estro, creatività, colori e in qualche caso medicinali costosissimi gli ingredienti dei quadri.
Più tardi, verso le 7 del pomeriggio, la premiata ditta che si cela sotto il nome di Abele di Babele si è esibita in un reading poetico/narrativo accompagnato da sapienti melodie blues per la gioia del pubblico (che però, a sorpresa, voleva gli Strokes). A seguire, la serata musicale con i Frivoli acoustic trio dominati dallo sfondo di inquietanti proiezioni a cura di Magister.
"VOGLIAMO GLI STROKES!!"
Mille altre cose hanno coronato la serata: il succitato Freak e gli Stiron River che intonavano “C’ho troppe fighe, non so più chi scegliere” per lo scandalo delle anziane signore che tentavano di portare via mariti e nipoti, TANTISSIMA torta fritta (per non fidentini: crescentine), lisssio ballato a più non posso, performance chiamentiane improvvisate, Cisco più circense che mai con l’erculeo Roglia, aquiloni impazziti nella notte, tipe seminude che mostrano le terga dal primo piano di una libreria Mondadori.
Infine, un omaggio al vero ideatore di tutto questo po’ po’ di roba: per introdurlo citiamo da Parma Daily, il magazine per ggente ggiòvane.
L’idea proposta da Matteo Casetti, studente universitario presso l’Ateneo di Bologna, ha trovato l’appoggio dell’ Assessorato alla Cultura del Comune di Fidenza e del Tavolo delle Politiche Giovanili.
Il titolo provocatorio riprende una citazione tratta da Pavese a sottolineare il carattere endemico che l’arte può assumere nei giovani, un mezzo espressivo che sia elemento scatenante di situazioni creative e di confronto.
Così, mentre nel Parlamento nazionale ci si azzuffa, in senso letterale, sul testo di legge sulle comunità giovanili [di cui, comunque sarebbe importante conoscere quel che dice –QUI trovate il testo, QUI la registrazione dei lavori dell’aula, QUI un’analisi critica da parte dei simpaticoni del Vag61], noi dietro il buon Figa si resta cazzari seguaci di un’interpretazione personale del Do-it-yourself punkettone: ovvero, anche se non lo sai fare, fallo lo stesso purché tu tu diverta e qualcosa di buono probabilmente ne uscirà, senza scomodare titanismi o improbabili eserciti del surf (al massimo, gli Strokes).
Si ringrazia dunque insieme a: Martina Castigliani -che domattina si laurea- per la logistica; Herr Direktor per gli sbattoni; Giobbe e Ale per la musica e le poesie; Magister per qualunque cosa; Massi per la performance; tutti gli espositori per il lavoro; chi c’era perché c’era e chi è rimasto il giorno dopo al fiume per la botta di vita… ma soprattutto il nostro Matteo Casetti, in arte Figa (le sorti del quale pare tra l’altro si siano repentinamente sollevate grazie alla notorietà acquistata da sapiente organizzatore di cultura quale egli è)! Ci sentiamo dunque di omaggiarlo in questo piece of life dal significativo titolo di “Foto con Figa”.
Foto con Figa. Tanta roba.
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