Sapete qual è il problema? Che noi appassionati lettori di fumetti sappiamo già come andranno le cose in anticipo, ma ci considerate talmente sociopatici che ci passa la voglia di dirvelo.
Per esempio, questa è una vignetta da un numero di Iron Man degli anni 90. In Italia la storia è uscita nel luglio del 1995.
True story, bro'
Fate voi. Per quanto, io le fumetterie le frequenti e non è del tutto improbabile trovare gente di questo genere (da uno dei miei blawg preferiti).
Ieri mattina su Radio 3 Scienza si parlava di energia nucleare, cercando di spiegare l’evoluzione della situazione dei reattori a Fukushima.
L’ospite della puntata era l’esimio professor Giuseppe Forasassi, ordinario di Impianti Nucleari all’Università di Pisa. nonché presidente del CIRTEN, il Consorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare: un pezzo grosso, insomma, oltre che una delle persone più competenti ed informate sulla ricerca nucleare odierna e sul funzionamento delle centrali.
Ecco, costui ha continuato per tutta-la-puntata a pronunciare la parola “core“, -cioé banalmente il nocciolo, il nucleo del reattore a fusione che contiene il materiale radioattivo- non all’inglese, ma in toscano, come “chòre” (tanto che a un certo punto la presentatrice ha dovuto chiarire).
Oh, magari è un genio, non so. Ma oltre ad essere orribile a sentirsi, quel “chòre” dava un’idea di professionalità sulla questione pari a quella di un pensionato al bar.