Archive for the ‘Musica’ Category

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Segnalazioni sparse.

11 aprile 2011

Almeno siamo coerenti e non cerchiamo un titolo figo che tenga insieme della cose che nei fatti insieme non ci stanno.

1) Stasera alle 21, al Vag61 si presenta il volume sulla “Volante Rossa” alla presenza dell’autore. Partecipazione caldamente consigliata.

2) Sul blawg dei Wu Ming, traduzione dell’intervento di Wu Ming 1 alla University of North Carolina sul tema “A cosa assomiglia una rivoluzione?“. Per l’occasione vengono introdotti Proust, Majakovskij, Deleuze, la stampa socialista italiana nel 1917 e altro ancora. Lungo ma necessario. Riportiamo:

Un movimento rivoluzionario non si espande per contaminazione, ma per risonanza. Qualcosa che si costituisce qui risuona con l’onda d’urto di qualcosa che si costituisce laggiù. Il corpo che risuona lo fa nel modo che gli è proprio. Un’insurrezione non è come l’espansione di una pestilenza o di un incendio nel bosco – un processo lineare che si estenderebbe col contatto ravvicinato a partire da una scintilla iniziale. E’ piuttosto qualcosa che prende corpo come una musica, le cui sedi, anche quando disperse nel tempo e nello spazio, riescono a imporre il ritmo della propria vibrazione. A prendere sempre più spessore. Fino al punto in cui qualunque ritorno alla normalità non possa più essere desiderabile, e nemmeno attuabile.

3) Mentre siamo “distratti” dalla guerra in Libia (e anzi quasi ci dimentichiamo anche di quella), continuano i massacri dell’aviazione israeliana a Gaza.

4) Non so se è un problema solo mio, ma a me la cover di “Where is my mind?” dei Pixies che si trova nella colonna sonora di Sucker Punch piace. Ora, ascoltatevela e ditemi se devo farmi curare.

5) Ora, l’altro giorno -dramma planetario- Sasha Grey si è ritirata dalle scene di QUEL tipo di film. In segno di lutto molti hanno portato una fascia nera alla mano, ma non è questo il punto. Il punto è che a conclusione della nota su Facebook con cui ha comunicato il suo ritiro ha firmato “Lotta Continua”. In italiano.

Se Sasha Grey si unisce alla sinistra rivoluzionaria fidatevi che per il movimento è la volta buona.

6) L’onorevole Domenico Scilipoti, del gruppo parlamentare dei Responsabili promuove, alla Camera, un incontro con Pippo Franco e altri oratori su omeopatia, lettura dell’aura e scie chimiche.

7) Cosa cerca chi parte dall’altra sponda del Mediterraneo, quali sogni ha chi parte a 20 anni per un altro paese? Ce lo spiega benissimo Gabriele del Grande, grazie a una canzone.

8) Un modellino a tre piani di New York ricreata in maniera assai strana da Alan Wolfson, via il Post.

9) Gente che vuole camminare “Da Milano a Napoli ricuciamo l’Italia con i nostri passi. In un viaggio da fare insieme attraverso l’Italia, a piedi.” e parte il 20 maggio, tutte le informazioni del caso su Carmilla.

10) Se sapete l’inglese bene e volete tenervi aggiornati con della buona informazione su quel che continua a capitare in Algeria, Bahrain, Gibuti, Costa d’Avorio (vista la situazione), Arabia Saudita, Swaziland, Siria, Tunisia, Emirati arabi uniti e Yemen ecco un post contenente tutti i link che possiate desiderare.

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“La maestra non ritenne di fare altre domande.”

7 aprile 2011

Spero che tutti coloro che leggono regolarmente questo blog, o che anche solo vi ci sono capitati cercando altro (e che altro!), conoscano se non proprio l’intera discografia degli Offlaga Disco Pax almeno quel piccolo capolavoro amarcord in sedicesimo che è Robespierre.

[EDIT: ma ‘sti cazzi, metto anche il video di Robespierre:]

Ecco, quei geniacci del sito di satira ScaricaBile (di preciso questi qua) si sono messi di buzzo buono ed hanno creato questa figata:

Inquietante quanto volete, ma sempre figata. Per chi vuole, si scarica qui.

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La migliore gif di sempre?

1 aprile 2011

Ché ce l’avevo lì già da un po’, solo che per postarla aspettavo che fosse di nuovo un venerdì. La domanda del titolo probabilmente è retorica.

Genio, puro genio

Gif che a sua volta ha a che fare con una delle canzoni più belle di sempre. I commenti discordi su quest’affermazione verranno modificati in senso gravemente offensivo per lo scrivente.

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A quarant’anni sarò il re della pista

23 febbraio 2011

Era da un po’ che lo volevo scrivere: il nuovo video dei Radiohead con Thom Yorke che balla in quella maniera assurda facendo il figo essendo partito con una roba come “Creep” fa immaginare che ad anni di distanza ci sia speranza per tutti. Parodie del video di Lotus flower qui, qui e qui.

La canzone invece non è eccelsa, ma sembra migliorare con il numero di ascolti: però poi penso che non ci si deve fidare di questo criterio.

EDIT: uno non fa in tempo a scrivere il post che sul Post, con la maiuscola, ne raccolgono un sacco di parodie. Che poi, ovviamente, come poteva non esserci un Tumblr a proposito? Mi sa che se non creo una categoria diventerà la tag più grande di tutte.

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Proporzioni.

23 febbraio 2011

Roberto Vecchioni: Sanremo = Vladimir Luxuria: Isola dei famosi.

E volete sapere anche un’altra cosa? Malgrado quel che ne scrissero e ne scrivono alcuni commentatori, né l’uno ne l’altra hanno nulla a che fare con le sorti della sinistra italiana, tanto meno sono sintomi di avanzamento.

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Butta via tutto!

16 febbraio 2011

Non so voi, ma io scopro del festival di Sanremo solo perché uno o due giorni prima leggo un trafiletto su un giornale o una notizia sul web: sta cioè nel limbo di quei programmi come TeleThon o lo Zecchino d’Oro, quelli che “ah, è vero che esiste anche Sanremo, è già febbraio”.

Oggi però c’erano vari commenti sull’esibizione di ieri sera di Luca e Paolo, che hanno cantato una “Ti sputtanerò” sull’aria di “In amore” di Morandi dedicandola a Pheeni e Bernascone. Male? Bene? Video e discussione nei commenti sul Post, riflessione condivisibile su come-funziona-la-televisione su Freddy Nietzsche.

A me in ogni caso, se penso a Luca e Paolo sovviene sempre (oltre a MTv Trip che è il loro lavoro migliore di sempre) “Alla consolle Mimmo Amerelli” su SuperCiro , 12 anni fa. A voi no?

[EDIT: siccome chi dovrebbe saperlo meglio, cioè i dirigenti Rai, non hanno la più pallida idea di come funzioni la televisione, succedono cose come questa]

[EDIT-2: non si sa bene se sia per la reprimenda della dirigenza -ma dubitiamo assai- ieri sera altro sketch di Luca e Paolo su Saviano, Santoro, Fini, Montezemolo e il papa: abbastanza riuscito, se si può dire. Sapevatelo.]

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Uniti contro la crisi/2: abbiamo l’inno!

12 febbraio 2011

Siete giovani, precari e arrabbiati? Protestate contro la crisi economica causata dalle bbanche, cioè, ci rubbano il futuro noi blocchiamo la città?

Siete in cerca di un inno di battaglia, qualcosa che esprima la rivolta generazionale? E lo sapete che per ora ancora manca, ne abbiamo scritto qui.

Allora ecco quello che fa per voi, “Il senso del risparmio” del più misconosciuto tra i rapper degli anni ’80-’90, Gregorio! Finalmente la generazione che vive la crisi economica si potrà riconoscere in versi come

Si sente dire in giro che il paese è in grande crisi,

ma intanto siamo bravi nel pagare coi sorrisi,

la crisi purtroppo c’è, si vive, è evidente,

ma siamo sempre noi a pagar le conseguenze, STOP!

La soluzione prospettata è dunque il ritorno a un sano senso del risparmio:

ci vuole il senso del risparmio o ci romperanno il culo

in cui in nuce possiamo intravvedere un invito alla sobrietà degli stili di vita, al km0 e allo STOP (…) al consumo di territorio. O forse no. Chissenefrega, lui è così deliziosamente anni ’80 con quel maglioncino con cui appariva sulla copertina dell’LP “Insieme a noi”, il sopracciglione alla Elio e il rap de noantri alla Jovanotti. Vedevatelo!

Ha anche un Maispeis! Andavateci! Fonte dell’articolo qui.

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Hit Manie e dintorni.

10 febbraio 2011

A volte capita che una consapevolezza non nasca da una meditazione e una considerazione profonda sulle questioni, quanto da un’improvviso abbaglio.

La compilation... del TUO INVERNO!

Io per esempio a metà mattina mi sono ritrovato abbagliato da questo fatto: avete notato che negli ultimi anni non ci sono più le compilation invernali di eurodance con relative insopportabili pubblicità su radio e TV? O, se ci sono ancora, sono pubblicizzate molto meno di prima; io mi accontento di questo. E visto che immagino sia perché i profitti relativi siano stati uccisi dal downloading, ecco dunque un altro buon motivo per continuare a scaricare musica da internet.

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Che se ne frega di tutto, sì.

8 febbraio 2011

Ora, io non odio per principio Vasco Rossi. Mi sta sui maroni? Certo. Per me poteva morire dopo Liberi Liberi, visto che dopo l’89 l’unica cosa che gli salvo è “Gli Angeli” (e forse “Sally”), che è del ’96? Ovviamente. Si è ridotto a una ridicola caricatura di se stesso? Non si potrebbe dire meglio.

"Potremo ancora mangiare anche le fragole?"

Proprio per questo motivo però, nelle discussioni, una volta stabilite le cose che ho scritto su, non riesco a dargli addosso fino in fondo. Sì, si pigliano per i fondelli le canzoni senza un testo e i vari “EEEEEHH…”, però l’odio quello vero, se non sto parlando con una fangirl di Vasco di diciassette anni non riesco a mettercelo.

Tutto questo per dire che sono abbastanza perplesso riguardo al nuovo meme che sta sorgendo in questi giorni, dopo la pubblicazione online del video della nuova canzone di Vasco, dal significativo titolo di “Eh… già”. Qual è il punto? Che il signor Rossi nel video si mostra per quel che è, un 60enne panzuto e mezzo calvo che sembra appena uscito da un circolo Arci -un umarèll, insomma. La canzone musicalmente è mediocre, soprattutto il testo rientra perfettamente nei canoni

delle canzoni dei cantautori svaporati, quando arrivano a quel punto in cui devono masturbare il proprio pubblico, eccoci qua, c’è chi dice no, tutti vogliono viaggiare in prima, ma noi siamo il popolo del rock, siamo solo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi. E rispetto a quell’Italia, che non esiste, l’analisi è quella del bar, quella semplice, che si stava meglio prima.

E Vasco, che lo si voglia o no, è quella cosa lì da anni, ormai. Se capitasse di qui qualche fan, non mi si risponda che “però che ne sai dell’emozione ai concerti, lui è ancora lì, l’anima rock, vitaspericolata”. No. Infatti la cosa peggiore non è, come scrive ottimamente il blog Bastonate, il senso del video e della canzone, cioè

In quattro parole, io-sono-ancora-qua. Il Moloch. […] Il trionfo su un esercito di nemici mai sceso in campo. Mentre un lounge anonimo cucito addosso ad un assolo di sax che fa troppo fine anni ottanta lo accompagna alla fine di un pezzo che potrebbe persino suonare come la bandiera a scacchi di un’intera cultura.

Semmai è il fatto, continua, che dietro ci sia

un popolo che nei suoi testi, nei quali il povero Rossi non riesce più a rappresentare nemmeno se stesso, continua a identificarsi. Hughesiano, fino alla fine.

E insomma tutto questo per dire che l’altro ieri ha aperto i battenti questo Tumblr, che riprende le immagini dell’ultimo video per farci delle cose così:

Umarells aspettano l’autobus
Umarells commentano la partita

Ecco, per dire, anche no. Farà anche (?) sorridere, ma un po’ di pietà.

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«Copriamo la stagione che noi due capimmo soltanto poi»

4 febbraio 2011

Una bella canzone, un bel video.

Lui viene dai siciliani Albanopower, che fanno belle cose anche loro, e poi sceglie il nome di una fiaba siciliana di un ragazzino che nuotava tantissimo e poi diventava anche un pesce vero e mi ricordo dalle elementari come fosse ieri.

Stile dimesso, cantautoriale, pubblica un mini-LP dopo la presentazione di alcune tracce al premio Ciampi. Si ascolta e si scarica qui.

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Qualcosa di meraviglioso.

29 gennaio 2011

Mi rimangio quello che ho detto: se c’è una cosa che vale la pena di essere vista su Tumblr, è assolutamente questa qua: un generatore di musica elettronica “tattile” e luminoso, con le note visualizzate a seconda dell’altezza.

Questo è un esempio di come appare il quadrato musicale con le note. Convinti adesso?

Una figata assurda pressoché impossibile da descrivere e che WordPress si rifiuta di incorporare in ogni modo, ma so che i miei 24 lettori cliccheranno sul link e ci perderanno le ore (le ore) come ho fatto io.

Va’, ve lo rimetto, tanto ci tengo:

LINK

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L’anno scolastico 1996/1997

18 gennaio 2011

Riascoltando “Irata” per scrivere il post precedente, mi veniva da pensare a quanto, durante l’adolescenza, notassi e fossi di volta attratto, infastidito, urtato, disgustato o incuriosito dagli stili di vestiario/musica che vedevo esibire dai miei coetanei o da amici poco più che tali.

Ogni vero adolescente esprime infatti l’unicità e preziosa irripetibilità della propria persona, nonché la sua totale lontananza dalla massa conformista e pecorona che-segue-solo-le-mode aderendo a una comunità generazionale che presenta al suo interno esattamente quei caratteri di conformismo e aderenza cieca a una moda. Ma non è questo il punto, e poi non voglio prendermela con gli adolescenti, troppo facile [avvertenza: questo non me li rende meno molesti e/o fastidiosi].

Quel che volevo dire è che allora certe distinzioni fra varie tribù metropolitane mi sembravano perfettamente rispondenti a divisioni di censo (truzzi=ricchi o sottoproletariato), di opinioni politiche (sinistra=zecche), di tendenze caratteriali (depressione=gothic), di voglia di menare le mani (i gabber, che immagino si siano estinti uccidendosi a vicenda dalle parti del 2001) o ancora il semplice bisogno di trovare qualcosa di simile ad una chiesa (i metallari). Le puntuali liti alle scuole medie erano una specie di guerra simulata, l’affermazione di una separazione che sarebbe stata destinata a durare in eterno tra chi ascoltava un certo tipo di musica e chi un altro.

 

Invece no: poi si diventa grandi e alcuni -molti- dismettono quelle vesti. Nell’età adulta rimane solo la distinzione tra gli imbecilli (un’ampia maggioranza dell’umanità, che sospetto in via di progressivo allargamento) e tutti gli altri. Dalla parte sana c’era chi, in quel torno d’anni o poco dopo (1995-1997) comprò Mellon Collie and the infinite sadness, OK Computer e Linea Gotica (o al massimo recuperò qualche anno dopo). Dall’altra, temo, tutti gli altri.

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“Onda calabra”, informazione di servizio.

15 gennaio 2011

Un servizio di un quarto d’ora su RaiNews24 a mo’ di marchettona al film di Albanese di prossima uscita -per dire, quello sul bel personaggio di Cetto Laqualunque- che aveva come sottofondo musicale “Qualunquemente (onda calabra)” e non che abbiano trovato 5 secondi per dire che è una reinterpretazione di “Onda Calabra” de Il Parto delle Nuvole Pesanti, gruppo calabrese “domiciliato” a Bologna.

Anche perché la canzone fa onda calabra, doichlanda perché fa da colonna sonora al documentario di Giuseppe Gagliardi e del Parto stesso intitolato, appunto, Doichlanda e dedicato agli emigrati calabresi in Germania. Il documentario, a volte leggero, altre amaro, sempre sul filo dell’ironia, è molto bello. Recensioni qui e qui.

Già che ci siamo, facciamo quel che avrebbe dovuto fare RaiNews24:

Ah, e loro sono un sacco bravi.

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What about it Daddy Cool

31 dicembre 2010

Porca miseria, come se non bastassero le morti eccellenti dell’anno (nella musica basti ricordare Ronnie James Dio), ci lascia anche Bobby Farrell, cantante dei Boney M.

Rispetto.

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“Pronto, qui emergenza mummie, dica”

30 dicembre 2010

Dopo “Christmas with the yours“, che per me rimane LA canzone di Natale e basta (anche se quest’anno qualcun altro sembra essersi impegnato molto: cliccate, ché merita un ascolto), fra le molte canzoni natalizie degli Elio e le Storie Tese arriva seconda un altro classicone: “Presepio imminente”.

Ammettiamolo, tutti ci siamo chiesti cosa fosse la mirra.

Il testo lo trovate a questo indirizzo. Tra l’altro sono piuttosto certo del fatto che sia l’unica canzone a contenere le parole “GPS”, “busseracee” e “benzodiazepine” insieme.

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Links for 20-12-2010 and when I’m too lazy to explain them

20 dicembre 2010

http://stuffthatlookslikejesus.com/

Un Tumblr di foto di “cose che assomigliano a Gesù”.

http://www.designerblog.it/galleria/i-calendari-di-franco-brambilla/1

Franco Brambilla, che a parte il cognome da cumenda per eccellenza è il disegnatore di molte delle copertine della collana “Urania”e fa tutte queste cose fantascientifiche.

http://whenparentstext.com/

Quel che succede quando i genitori si mettono a scrivere email, post, tweet e così via, ai figli.

http://blog.donnamoderna.com/rimozionedatiffany/2010/12/20/zachary-quinto-cerca-se-stesso-su-google./

Sempre a proposito di canzoni degli Smiths.

http://www.avclub.com/articles/how-to-offend-geeks-on-so-many-levels,49209/

Questa anche a me ha fatto parecchio ridere.

http://sviluppina.co.uk/santa-is-climbing-to-town/

La sacrosanta verità che continuo a ripetere a tutti da anni.

http://www.wittgenstein.it/2010/12/20/il-modulo-gasparri/

Perché il sistema dell’informazione in Italia è parte del problema e non della soluzione.

http://www.youtube.com/watch?v=5ysfQjKKi70

“Fuck you if you don’t like Christmas”

http://img163.imageshack.us/img163/7885/89821036.jpg

Immanuel Casto è più famoso di Immanuel Kant. Meditate…

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Oh, these are the things that kill me

16 dicembre 2010

Dopo 18 secondi, comincia un ronzio ad alta frequenza. Per i successivi sei o sette minuti, non si ferma. Mentre prosegue tra l’intro campionata -un brano di Cicely Courtneidge che fa Take me back to dear Old Blighty– e l’entrata in scena del gruppo stesso, il feedback di chitarra che continua modulato in modo sottile è insieme sia un espediente formale per tenere insieme le diverse variazioni della canzone, che un affermazione d’intenti: qua c’è roba seria, qua si arriva al cuore del problema -e allora aprite le orecchie!

Un gran bell’articolo, in inglese, di Jon Savage sul Guardian che spiega come The Queen is Dead degli Smiths possa essere un inno per i nostri tempi -lui pensa ai riot studenteschi per le strade londinesi, quelli del no future.

Tra l’altro da quando David Cameron ha dichiarato di essere un fan degli Smiths, sono seguiti prima questo e poi addirittura un dibattito con citazioni incrociate alla Camera dei Comuni (articolo qui), da cui però Cameron esce più che bene.

Chissà che non si possa applicare anche da noi, vista la canea che è seguita agli scontri di martedì 14. Stiamo ancora aspettando un inno che sia meglio di “SE CI BLOCCANO IL FUTURO NOI BLOCCHIAMO LA CITTà” o altri cori da stadio. Ah, già, la canzone.

Gran, gran bella canzone. Una delle migliori loro, forse non la migliore. O sì?

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Stray Cats – “Storm the embassy”

9 dicembre 2010

Del sano, sanissimo punkabilly. Ah, e noi non abbiamo niente contro l’Iran.

Fifteen man taken captive in a hostile foreign land
Scorchin’ sun beaming down onto miles and miles of sand
A mideast country being ruled
By a man who thinks it’s fun
To hold our people in return
For a sjah that’s on the run

I think it’s funny
Freedom takes money

It’s a heartache and it’s hard luck
Well that’s tough shit
Man it’s no fun
Storm the Iranian embassy
Before they start shootin’ down you and me

Scourge of suits in control
Of the diplomaticness
While the nations of the world
Look on and they care less
The Soviet Union won’t agree
To an economic plan
And then they laugh and march their troops into Afghanistan

Orders from Moscow
Invade Teheran now

It’s a heartache and it’s hard luck
Well that’s tough shit
Man it’s no fun
Storm the Iranian embassy
Before they start shootin’ at you and me

A nation worries and reads the papers
Hoping that no-one has died
Hearin’ rumours that the hostages
Will soon be tried as spies
Demonstrations on the street
Saying that the end is near
The man from New York Times on vacation
Wants to know what happened here

Agressive acts now
We want the best now
Fifteen moms crying
Is my son dying ?

It’s a heartache and it’s hard luck
Well that’s tough shit
Man it’s no fun
Storm the Iranian embassy
Before they start shootin’ at you and me

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Per ora noi la chiameremo catastrofe

6 dicembre 2010

Niente, solo per segnalare a chi se lo fosse perso il generatore automatico di testi del coinquilino di un redattore/suonatore, un po’ datato e monotono, ma di sicuro effetto -tanto più sicuro dopo il secondo album.

Stiamo ancora aspettando la festona a casa del redattore stesso per scroccare qualche paglia a The Power Plant Lights.

P.S. Come si recita nel disclaimer (“vascobrondi mi sta sul cazzo, e le sue canzoni mi fanno cagare“), l’idea del Gen.Aut. è nata dopo la lettura di questo articolo di PMTamburini; la cui terza frase, per dire, è

Perché ricordarmi quanto questo almeno apparentemente bravo ragazzo sia sopravvalutato da folle di giovani alternativi con inclinazioni emo che non ammetteranno mai?

 

P.P.S. Tweet di Bucknasty dell’altro giorno

Ho trovato una recensione positiva de Le Luci http://bit.ly/ePfHzR e poi ho trovato la foto di chi l’ha scrittahttp://mysp.ac/eYr9Sh #loal

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SOS

27 novembre 2010